mercoledì 20 dicembre 2017

Auguri di Buone Feste!

Buone feste a tutti quanti!

Ebbene sì, anche quest'anno le feste stanno per arrivare e a breve ci ritroveremo nel 2018 ingozzati di cibo a causa di cenoni di natale vari e dolci della nonna...

Questo blog è ormai attivo da mesi ed è giunto il momento di porre una piccola pausa al tutto, come saprete a breve inizieranno le vacanze di natale perciò sarò inattivo fino ad inizio gennaio circa.

Detto questo vi auguro di passare il natale con i vostri familiari ed amici, o chiunque faccia parte della vostra vita e conti veramente per voi.

"You better watch out, you better not cry..."

CI SI VEDE NEL 2018!

lunedì 11 dicembre 2017

Lo Scansiogramma

Bentornati!
Oggi vi parlerò del IV nostro progetto riguardante l'alfabetizzazione fotografica.
Come potrete capire dal titolo oggi si parla non più di prodotti chimici o scatole di biscotti, ma di veri e propri strumenti digitali, ebbene sì, dall'analogico siamo passati ufficialmente al digitale tramite un semplice scansiogramma, o come chiamo io scanner dato che è appunto lo stesso che possiamo trovare nelle più comuni stampanti multi-funzione o venduto separatamente, già proprio lo strumento che pensate sia!

Cosa? siete cresciuti in una caverna e non sapete cos'è uno scanner? beh in pratica uno scansiogramma come si può facilmente intuire dal nome (scanner + fotogramma) serve per convertire qualsiasi cosa di fisico in digitale, e non parlo più di sagome in scala di grigi come avvenuto nel fotogramma, quì necessitiamo solo del nostro soggetto e ovviamente dell'apposito strumento.
Per i più incuriositi questo scanner è formato da una luce proiettata dal fondo verso l'alto colpendo i sensori del nostro scansiogramma, creando elettroni poi convertiti in codice binario (i numeri che stanno alla base dell'informatica che comprendono lo 0 e l'1) tramite un convertitore A/D (analogico digitale) che successivamente li elabora in pixel (chiamati volgarmente i quadratini colorati che formano un'immagine digitalmente) tramite un processore per poi essere archiviati momentaneamente su un'unità di archiviazione esterna (schede SD, micro SD ecc...) o nel nostro caso essere trasferiti in una cartella grazie ad un'anteprima tramite un software su Mac.

Noi non abbiamo fatto altro che assemblare un nostro soggetto "fai da te" e scannerizzarlo per poi archiviarlo.

Inoltre questa lezione ci ha permesso soprattutto di definire meglio le basi della fotografia digitale, riguardo al colore cambia solamente il sensore (con le 3 sezioni RGB a differenza di quello non a colori) e similmente accade nelle foto analogiche a colori, in cui cambia la pellicola.
Altra curiosità è il fatto di poter "catturare" anche soggetti tridimensionali, infatti la differenza col fotogramma è evidente per via grafica.
Se non fosse chiara l'idea da me espressa di tridimensione pensate allo scanner come ad una macchina fotografica digitale, con una vasta area di cattura ma con una scarsa portata, sebbene non siano la stessa cosa ma sfruttino gli stessi concetti di base può aiutare nel comprenderlo.

P.S. l'immagine di seguito è la mia composizione, ma leggermente editata (valori tonali, segni su scanner di mani ecc...).

"SC4NSI0-M4N"

lunedì 4 dicembre 2017

Sviluppo e Stampa in Camera Oscura

Bentornati!
Ancora una volta ci siamo recati nella camera oscura per rendere positivi dei negativi tramite nuovi strumenti e tecniche.

"Quando non hai Photoshop ma tua nonna ti promette 20 € in cambio delle foto ritoccate di natale che ha scattato da condividere su FÈISBUC..."


"Shake it baby!"
In questa lezione abbiamo conosciuto alcuni "ferri del mestiere" tra cui la tank, un articolato
contenitore di plastica a forma cilindrica cui obbiettivo lo sviluppo di una fotografia, in particolare della parte "latente" della foto, ma salterò questo capitolo ormai appreso da settimane e settimane per spostarmi su un altro particolare strumento: l'ingranditore fotografico, una macchina piuttosto spaziosa cui scopo non solo quello di stampare un positivo da un negativo ma anche la possibilità di tagliare tale fotogramma o addirittura scalarlo senza particolari procedure, il nostro apparecchio seppur piuttosto banale ed intuitivo è bastato per tale procedura, per chi ne volesse sapere di più tale apparecchio è costituito da una semplice lampadina con opzionalmente una gelatina che altera la lunghezza d'onda del colore, permettendo il tutto senza rischi dovuti alla luce e presenta inoltre alcune manopole e bottoni per regolarne il tutto, con un banco da lavoro in fondo, che in tale procedimento ricorda il telo davanti ad un proiettore.

Piccolo extra è la spirale che contiene il rullino fotografico da inserire nella tank, "ingegnoso pezzo di plastica" che farà imprecare i più novellini nella camera oscura, infatti tutto questo procedimento va attuato in camera oscura come avete letto dal titolo, quindi unica fonte luminosa potrà essere la lampadina appositamente scelta per queste operazioni.

"Behind the scenes"
Stufi di leggere e volete un riassunto di cosa abbiamo fatto?
1) Ci siamo procurati un frame a scelta guardando il foglio che usano i fotografi come "brutta" ossia dove stampano in piccole dimensioni tuti i loro scatti (io ho optato per una bambola).
2) Dopo aver preso il frame dalla pellicola che lo conservava lo abbiamo inserito nella macchina che vi ho nominato prima: l'ingranditore.
3) Abbiamo creato con la lampadina della macchina l'immagine latente.
4) Eseguito i bagni fondamentali ossia sviluppo arresto fissaggio.
5) Asciugatura e voilà!

"Tales of a Lonely Chernobyl Doll"
Opzionalmente abbiamo fatto delle prove con piccoli pezzi di carta (anche la carta fotografica costa!) a seconda del tempo con cui abbiamo esposto la carta alla luce per ottenere delle performance più che discrete...

"Curse of Chucky"
...e ricordate di dire
    CENTOUNO!